Terre di Toscana a Lido di Camaiore è una manifestazione organizzata dal capacissimo ed umilissimo Sig. Pardini e racchiude il meglio che la Toscana vitivinicola possa offrire.
Arrivata alla sua ottava edizione, l’evento si svolge da sempre come da sempre presso l’Una Hotel, ambiente scenografico ed accogliente posizionato a pochi metri dal mare, nelle quali sale i migliori produttori provenienti da tutte le province toscane espongono in degustazione i loro gioielli, spesso carichi di premi e recensioni positive.
E’ lunedì e ci si appresta di buona mattina a partire per lidi lontani attraversando l’Italia per la sua larghezza. Dall’Adriatico al Tirreno con un pulmino e 10 amici al seguito ci dirigiamo verso Lido di Camaiore. Il viaggio non è dei più semplici e memori di altre edizioni scegliamo l’opzione “pulmino” che ci permette di godere a pieno della giornata.
Il nostro “traghettatore” è l’amicissimo Dino, già compagno di altre scorribande. Dino è un “toscanaccio doc” e come tale ha sempre pronta una battuta o un intercalare capace di metterti di buon umore.
Giungiamo a destinazione alle 11.30 e procediamo con l’accredito, ma solo dopo la solita lauta colazione da Aldo al quale lasciamo un attestato di stima. Il nostro pensiero è rappresentato da una bottiglia di vino commemorativa con una stampa che lo rappresenta vicino ad uno dei suoi saporitissimi prosciutti e contornata da tutte le firme di chi ha goduto delle sue colazioni.
Una volta entrati i volti che incontriamo sono gli stessi già visti tante volte negli ultimi giorni alle tante Anteprime alle quali abbiamo presenziato. Con produttori e persone intervenute ci si saluta ormai con la familiarità e l’amicizia di chi si conosce e stima da tempo.
Tanto tanto i produttori, ma ciò che più ci sorprende è che ci siano altre persone che come noi non hanno perso un’anteprima!!
I banchi ravvicinati colmano il primo piano dell’hotel dislocandosi nella “Promenade” situata lungo un corridoio che per concentrazione di cantine prestigiose mi fa sentire come un galeotto in un Night Club!
La sala più grande racchiude i restanti produttori invitati da ogni angolo di Toscana.

L’organizzatore
L’incontro con l’organizzatore dell’evento, il Sig Pardini (quello con il cappello), ci permette di capire perché questa manifestazione abbia un sapore particolare. Si dimostra infatti persona semplice, corretta ed umile. Vestito in maniera informale risponde al nostro disappunto di non aver trovato annate vecchie in degustazione giustificandosi con la decisione di proporle con cadenza biennale. Il tutto per non gravare sulla disponibilità delle cantine e per non distogliere attenzione dalle annate in anteprima presentate.

Il Re del Brunello, Salvioni
Altro incontro da incorniciare è stato quello con il “maestro” del Brunello Salvioni che rappresenta l’essenza di Montalcino e delle sue tradizioni. L’incontrarsi soventemente ha suggellato la giusta confidenza per un simpatico siparietto che ci ha fatto capire il carattere del peronaggio e quello del suo vino!
Ora lascio che le immagini parlino per me e che la vista delle stesse aumenti la vostra salivazione ed il rimorso di non avere almeno una delle bottiglie fotografate sotto mano pronta per esser stappata.
Felsina: presenta la nuova annata in commercio di Fontalloro, uno dei migliori Sangiovesi di Toscana.
Tenuta di Trinoro: sicuramente il rosso più suadente della giornata. Prodotto ogni anno con le percentuali di uvaggio differenti in base alle qualità delle stesse.
Podere Il Carnasciale: con il suo vitigno Caberlot (attenzione non è un taglio di Cabernet e Merlot ma un’uva di nome Caberlot ..) presenta l’annata 2010 e 2011. Personalmente ho trovato molto più grande in divenire la ’11. Il packaging è quello consueto in formato Magnum con le etichette che di anno in anno cambiano lievemente la tonalità pastello. Vedere le sfumature di tutte le annate in fila è davvero una cosa bella, partecipare ad una loro verticale è invece una delle cose più belle che possano capitare!
Isole e Olena: Tralasciato il Chianti Classico già degustato a Firenze abbiamo potuto apprezzare lo Chardonnay elevato in legno. Eleganza e struttura si fondono per dare vita al miglior bianco della giornata. Il “Cepparello” si conferma come sempre un’ottima bottiglia.
Salvioni: Nonostante l’avessi già degustato a “Benvenuto Brunello” mi ci sono fiondato con la consapevolezza di chi sa che sta per avere un momento di estasi. Salvioni non fa “Rosso di Montalcino”, non produce “Riserva” e non esce con “Selezioni”.
Utilizza legni grandi come da tradizione per creare un solo ma magistrale vino..il suo “Brunello”!
Le Macchiole: Vitigni internazionali in assemblaggio o in purezza compongono la gamma di questa splendida cantina. Partendo da “Le Macchiole” arrivando al “Messorio” 2001 presentato nel decanter si conferma come una delle cantine con il livello dei vini tra i più alti.
Caparso: Che persona eclettica è il proprietario della cantina Caparso! Capace di portare una miriade di annate differenti e una gamma di prodotti ampissima. Dei suoi vini si denota la grandissima longevità. Un produttore con la “P” maiuscola che lavora davvero bene da sempre.
Castello di Ama: Già apprezzato al Chianti Collection e ancor prima al Merano Wine Festival di Novembre fa parlar di se non solo per “L’Apparita” ma anche per il “Vigna San Lorenzo” che anche prestigiose guide l’hanno annoverato come una tra le migliori etichette italiane.
Colle Massari: Con le due linee di prodotto “Colle Massari” ma soprattutto “Grattamacco” rappresentano al meglio lo spirito toscano della zona Bolgheri.
Montevertine: “Pergole Torte” non credo necessiti di presentazioni. Un magnifico Sangiovese che ha rappresentato personalmente una boccata di ossigeno tra tanti “vitigni internazionali”
Fontodi: Con il “Flaccianello della Pieve” si conclude l’exploit dei grandi Sangiovesi toscani..ma si conclude bene!
Santa Felicita: Ottima scoperta! “Sempre Mai” e “Cuna” in rappresentanza del Casentino.
Col d’Orcia: Non presente a Montalcino non ci siamo fatti scappare il “Poggio al Vento 2007”